Sabrina Aguiari Europee 2024 centro

LA MORTE NEGATA proiezioni e dibattito a Trevignano Romano sabato 18 maggio

In Italia durante l’operazione (0\/ID (meglio scriverlo cosi’ per rallentare oscuramento della piattaforma social) hanno prototipato il modello di gestione pandemica che l’OMS sta organizzando di imporre a tutti gli stati del mondo.
La separazione, il distanziamento, l’isolamento, e anche l’inversione dell’onere della prova (cioè si era potenzialmente infetti e quindi colpevoli a priori, e toccava a te l’onere di provare di non esserlo) sono stati gli elementi centrali e quasi esclusivi del paradigma di gestione pandemica che abbiamo nostro malgrado dovuto testare.

Un paradigma riproposto in modalità esasperata, mantenendone l’applicazione ossessivamente anche contro l’evidenza clinica (‘malato asintomatico’).
Se come sancito da Aristotele l’uomo è un animale sociale (e pure la donna, anche se il nostro non amava considerarli equivalenti!) il protocollo ha avuto la funzione di disumanizzare.
Troppi italiani che hanno avuto parenti ricoverati in ospedale in questi ultimi quattro anni hanno storie disumane da raccontare.
Grazie ad Alessandro Amori che ha avuto la forza di cristallizzarne alcune, perché non ci si dimentichi della violenza subita, e si tenti una guarigione collettiva.

Il trattamento che i governi degli anni di (0\/ID con la complicità del parlamento – ad eccezione dell’on Sara Cunial – ci hanno inflitto è proprio cio’ che mi ha fatto realizzare l’urgenza di non delegare piu’ la gestione delle istituzioni esclusivamente agli altri.

Le istituzioni dovrebbero sostenere la nostra vita e facilitare la soddisfazione dei bisogni comuni.

Dobbiamo guarire le istituzioni dalla malattia che le ha infiltrate.
La medicina per fare questo la portiamo già in noi: è la volontà e responsabilità di scoprirci co-creatori delle relazioni e delle società che abitiamo.
Se continuiamo a vedere la politica come il nemico, se non vediamo che si sta già facendo politica, passivamente, anche disinteressandosi di quelli che si sono messi a spingere bottoni e a smuovere leve della struttura collettiva, vuol dire che ci siamo affezionati a quella malattia e preferiamo accomodare le nostre vite intorno ad essa piuttosto che riorganizzarle per guarire.

Io desidero guarire, guarirmi, guarirci.

Vediamoci a Trevignano la mattina di sabato 18 maggio.

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