PREMESSA
L’Italia è in guerra contro la Russia, attraverso il sostegno al regime ucraino. Tale sostegno si è concretizzato dapprima nella esportazione di armi che colpiscono anche intenzionalmente la popolazione civile, quindi nella stipula di un patto bilaterale di intervento.
L’Italia è in guerra attraverso il sostegno politico e militare a Israele, e si rende corresponsabile del genocidio dei palestinesi a Gaza.
L’Italia è in guerra nel Mar Rosso e nel Mar Cinese Meridionale, ove partecipa alle azioni militari contro lo Yemen e contro la Cina.
La Presidente del Consiglio dell’Italia Giorgia Meloni in data 24 Febbraio 2024 ha sottoscritto un trattato militare con un paese in guerra, l’Ucraina.
Ciò fa seguito ad analoghi trattati stipulati da Francia e Germania, i cui governi mostrano un attivo interesse all’entrata diretta in guerra di tutti i paesi europei e della NATO.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha infatti minacciato, il 27 Febbraio l’intervento diretto contro la Russia da parte del suo e di altri paesi, mentre ufficiali dell’esercito tedesco venivano intercettati e registrati nell’atto di progettare attacchi alla Russia, finalizzati ad allargare il conflitto.
D’altra parte tutti gli stati menzionati, Italia compresa, non hanno dimostrato alcun impegno per chiedere verità e giustizia nei confronti di chi ha attaccato i paesi europei e della NATO attraverso la distruzione del gasdotto North Stream 2.
Quest’attacco è il più grave dalla fine della seconda guerra mondiale, ma la Svezia e la Danimarca, territorialmente competenti a indagare, hanno chiuso le indagini con l’archiviazione.
Secondo le più autorevoli fonti di informazione a livello internazionale, tra cui gli americani New York Post e Washington Post e il tedesco Bild, corroborati dall’indagine del giornalista premio Pulitzer Seymour Hersh, l’attacco è stato condotto da servizi segreti statunitensi e/o ucraini, ma nei confronti dei presunti responsabili la NATO non ha avviato alcuna inchiesta o alcuna azione, per difendere i propri membri aggrediti.
Il sostegno alla politica militarista del blocco occidentale si è andato formando e aggravando nell’ultimo trentennio, in cui l’Italia ha ripetutamente schierato le proprie forze armate in guerra.
Nel 1991, e poi dal 2003 al 2011, ha preso parte alle guerre del Golfo contro l’Iraq; nel 1999 contro la ex Jugoslavia; nel 2011 contro la Libia.
Dalla caduta del muro di Berlino, che sembrava promettere un mondo di fratellanza e di pace, l’Italia non ha cessato di usare e promuovere l’uso delle armi, anche in violazione delle proprie leggi e del diritto internazionale.
Tutto ciò è in contrasto con l’articolo 11 della nostra Costituzione secondo cui “l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”
Tutto ciò è in contrasto con l’articolo 245 del codice penale italiano, volto a punire chi ordisce trame per portare il paese in guerra:
“Chiunque tiene intelligenze con lo straniero per impegnare o per compiere atti diretti a impegnare lo Stato italiano alla dichiarazione o al mantenimento della neutralita’, ovvero alla dichiarazione di guerra, e’ punito con la reclusione da cinque a quindici anni…”
Tutto ciò è in contrasto con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea del 2016, che nel preambolo afferma:
“I popoli d’Europa, nel creare una unione sempre più stretta tra loro, sono risoluti a condividere un futuro di pace basato su comuni valori.”
Tutto ciò è in contrasto con la carta fondativa della Organizzazione delle Nazioni Unite, secondo cui
“I fini delle Nazioni Unite sono: 1. Mantenere la pace e la sicurezza internazionale…e pervenire con mezzi pacifici…alla sistemazione o alla soluzione delle controversie internazionali…2. Sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni, fondate sul rispetto del principio dell’uguaglianza dei diritti e dell’auto-decisione di popoli….”
Tutto ciò è in contrasto con lo stesso patto fondativo della NATO, nel quale all’art.1
“Le parti si impegnano, come stabilito nello Statuto delle Nazioni Unite, a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia internazionale in cui potrebbero essere coinvolte, in modo che la pace e la sicurezza internazionali e la giustizia non vengano messe in pericolo, e ad astenersi nei loro rapporti internazionali dal ricorrere alla minaccia o all’uso della forza assolutamente incompatibile con gli scopi delle Nazioni Unite.”
Le azioni di guerra sono state intraprese dall’Italia contro la propria Costituzione, contro il diritto internazionale, contro i propri interessi e contro la propria tradizione culturale, arrivando addirittura ad avallare l’abominio giuridico della “guerra preventiva.”
A tal segno la situazione politica e giuridica è degenerata, che le forze armate italiane hanno condotto operazioni militari contro la propria popolazione civile in diverse occasioni. Basti pensare al ruolo svolto da polizia e carabinieri durante il G8 di Genova del 2001 e durante l’emergenzialismo sanitario dal 2020.
Ciò ha determinato una inaccettabile militarizzazione dei rapporti sociali e politici, tanto che i paesi del blocco militare occidentale conducono un’incalzante propaganda magnificando una imminente guerra contro Russia, Cina e Iran, e prospettando il reclutamento dei cittadini.
Il 26 Febbraio 2024 Zelensky, presidente di uno stato in guerra in visita in Italia, minaccia una lista di dissidenti politici “da zittire.”
Ciò avviene nel paese di Antonio Gramsci, ucciso dalle prigioni fasciste perché, come recitava la requisitoria del pubblico ministero, bisognava “impedire a questo cervello di funzionare per vent’anni.”
Ciò avviene con la grancassa della propaganda dei media unificati.
Ciò avviene col silenzio complice delle istituzioni massime e in particolare della massima istituzione della nostra Repubblica.
IMPEGNO
Da tutto ciò consegue l’impegno che dichiaro di assumermi, e che invito ciascun altro ad assumersi sotto diversi rispetti:
Le parti si impegnano, come stabilito nello Statuto delle Nazioni Unite, a comporre con mezzi pacifici qualsiasi controversia internazionale in cui potrebbero essere coinvolte, in modo che la pace e la sicurezza internazionali e la giustizia non vengano messe in pericolo, e ad astenersi nei loro rapporti internazionali dal ricorrere alla minaccia o all’uso della forza assolutamente incompatibile con gli scopi delle Nazioni Unite.
Come Essere Umano, titolare per ciò stesso di diritti naturali inviolabili;
Come Cittadino, e per ciò titolare di diritti positivi, nonché di doveri quali la difesa delle leggi fondamentali della nostra comunità;
Come Lavoratore, che attraverso il proprio lavoro invera il primo articolo della Costituzione, e contribuisce al benessere della nostra comunità;
Come Studente, amorevolmente dedito a conoscere il vero e a fugare la menzogna;
Come Coniuge, legato dal giuramento di proteggere e custodire l’atra metà della propria vita;
Come Figlio, cui spetta il dovere di caricare sulle proprie spalle i genitori, e trarli fuori dalla città in fiamme;
Come Genitore, che dà ogni cosa per i figli;
Come Essere che risponde delle proprie azioni alla propria coscienza,
Per obiezione si intende il rifiuto di prestare servizio militare.
Per disobbedienza si intende la legittima e necessaria disapplicazione di tutti gli ordini che concorrono direttamente o indirettamente alla guerra.
Per boicottaggio si intende la pratica e la promozione di ogni comportamento in nostro potere per fermare la guerra.
Mi impegno anche a promuovere attivamente l’obiezione, la disobbedienza e il boicottaggio nei confronti della guerra, quand’anche fosse mascherata sotto il falso velo della “difesa della patria”, e quand’anche fosse avviata con incidenti appositamente provocati come nel caso del North Stream 2, dei bombardamenti sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, o sul Ponte di Crimea.
APPELLO
Assumendo questo impegno
faccio appello alle forze armate, che hanno la forza e il dovere di disobbedire, per difendere la propria comunità;
Faccio appello ai giovani, che rifiutino di essere portati in guerra;
Faccio appello alle famiglie, che proteggano i propri componenti;
Faccio appello ai maestri e a tutte le guide spirituali, che ricordino il valore della disobbedienza;
A tutti costoro mi appello perché promuovano attivamente l’obiezione, la disobbedienza e il boicottaggio della guerra e dalle guerre che i governi occidentali dichiarano di preparare.
Infine mi appello all’azione dei magistrati, ai quali spetta il dovere inderogabile di perseguire, fermare, punire, coloro che in spregio del buon senso e delle leggi stanno trascinando il paese e l’umanità in una guerra senza ritorno, alla quale in nessun modo noi collaboreremo.
Data
Letto, Firmato, Sottoscritto, Nome, Cognome
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