Questa è la lettera consegnata insieme a Vito Comencini e Francesco Amodeo ai militari della Caserma Ederle di Vicenza il 09 maggio scorso.
Carissimi fratelli e sorelle delle forze armate, Voi giurate di difendere il Popolo, la giusta Legge, lo Stato,
E Noi giuriamo di resistere alla militarizzazione della società e degli stati.
Può apparire strano, ma in qualche modo condividiamo la stessa missione.
Sotto le vostre uniformi siete come noi. Siete i prossimi ucraini, i prossimi palestinesi, i prossimi a saltare in aria, e noi con voi.
Se non apriremo le porte a un grande cambiamento, a una luce che bussa dolorosamente contro gli occhi del mondo, se insieme non vedremo l’abisso ai piedi dell’umanità, se ancora e nonostante tutto avremo orecchie che non odono, e se le grida non troveranno ascolto, allora la strada di una guerra senza ritorno sarà imboccata, e i morti ci seppelliranno.
Ma voi che avete braccia, gambe, volti e sangue da riportare a casa tra le braccia dei vostri cari, voi giurate di difendere lo Stato, le giuste Leggi, il Popolo; e le braccia, le gambe, il volto, e il sangue del vostro sangue, è anche il nostro, nostra è la vostra missione.
Un regime mondiale fuori dalle leggi e fuori dalla grazia di Dio ci manda a crepare in guerra, nonostante la contrarietà del Popolo, delle Leggi e dello Stato.
Abbiamo tentato di fermarli con i referendum, le manifestazioni, gli scioperi della fame, la preghiera, e ci hanno derubati del voto, e sgomberati dalle università, manganellati in strada; con gli idranti hanno sparato sui vecchi, sulle donne e sui bambini che pregavano, e ci hanno imbavagliati al lavoro, licenziati, derisi, arrestati, usati come cavie, danneggiati, offesi, uccisi e suicidati; tutto hanno fatto indossando le vostre uniformi, spingendoci contro di voi.
Ora basta.
Ha detto basta Aaron Bushell, un giovane militare statunitense. Aaron si è dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana di Washington, per non uccidere, per non tacere, per non essere complice. Hanno detto basta i soldati che abbandonano il fronte, e quegli ucraini fuggiti dalla propria terra che i signori dell’Europa e della NATO vogliono rimpatriare a forza e portare in trincea, contro ogni diritto, contro ogni umanità, contro ogni Dio.
Insieme hanno detto basta quegli ebrei e quei palestinesi che chiedono la fine del genocidio. Hanno detto basta le braccia e le gambe sparse a terra, senza un volto, senza più sangue.
Voi siete i prossimi. Noi siamo i prossimi.
Noi abbiamo fatto il possibile, ora voi dovete fare il necessario. Ben presto le vostre uniformi saranno vuote, sarete sostituiti da droni e da macchine per uccidere, e i robot che prenderanno il vostro posto non disobbediranno, perché essere uomini non spetta a loro, ma soltanto a voi e a noi. È forse l’ultima occasione per un gesto che ci rende unici, e ci fa superiori alle macchine: disobbedire. Voi che avete il potere e la forza di salvarci, rifiutate una guerra illegale, suicida e fratricida. Difendete il Popolo, la giusta Legge, lo Stato.
Rispettate il vostro giuramento, e venite con noi dalla parte giusta della storia.”
Professor Studente Davide Tutino, Sara Cunial, Vito Comencini, Francesco Amodeo