BLACKOUT DIGITALE o INTELLIGENZA UMANA ?

Siamo già abituati da tempo ai blackout elettrici, e sappiamo quanto sia complicato sopravvivere senza una luce che ci illumina la casa la sera, senza frigorifero che conserva i cibi e senza la tv che ci costringerebbe a tornare a pensare con la nostra testa e a parlare fra noi.

Eppure senza corrente elettrica ci sentiamo isolati dal mondo.

Vulnerabili e fragili, esattamente come i nostri progenitori che combattevano il buio con la luce delle torce, o riuniti intorno al fuoco.

Ma in questo nuovo millennio siamo sempre più dipendenti da un’altra risorsa, forse ancora più indispensabile, alla quale ci siamo affidati completamente: internet.

Chinati sui nostri telefonini, siamo iperconnessi e tutto di noi oggi è online, i nostri amici, il nostro lavoro, i nostri interessi.
La nostra vita è in cloud, i dati sono online, da qualche parte.

Ma senza l’accesso a internet la nostra identità digitale viene spenta in un millisecondo, ritorniamo ad essere sconnessi e isolati.

Nessun accesso al nostro conto corrente online, nessuna app funzionante che ci indica la strada per tornare a casa, nessun bancomat attivo per avere dei contanti nel portafoglio, niente whatsapp per contattare amici e parenti, niente musica e film in stream….senza internet tagliati fuori dal mondo.

Vulnerabili e fragili, ancora una volta.

Diversi film di fantascienza ci hanno già preparato molto bene a questo. E in tutti questi film le persone abbandonate a sé stesse dimenticano in pochi giorni la loro umanità, la carità, la cooperazione, pur di salvare sé stessi e le proprie cose, in un mondo dove non ci sono più regole.

Ieri gli aereoporti si sono fermati con 1400 voli cancellati in Usa e Australia, treni soppressi in Inghilterra, interventi rimandati negli ospedali in Germania, e problemi per banche, tv, borse, comunicazioni. In Italia lo abbiamo percepito poco ma negli Stati Uniti si è creato il panico.

Il 19 luglio 2024 passerà alla storia come il giorno in cui il mondo intero ha sperimentato cosa significa essere “disconnessi” nell’era digitale.
Cosa è successo ? Chi è stato ?

La colpa siamo abituati a darla sempre e solo ai “nemici dei nostri valori occidentali”…siano i russi, i cinesi, gli iraniani.

Chi ha causato questo terribile blackout delle nostre vite ?

Gli stessi che ci garantivano la loro protezione.

Gli americani.

Microsoft.

Ci aspettiamo sempre un attacco hacker russo o cinese. Ma stavolta hanno fatto tutto da soli, con un aggiornamento farlocco del software di cybersicurezza CrowdStrike, utilizzato da numerose aziende e amministrazioni in tutto il mondo. 

Basta cosi’ poco per mettere in ginocchio il mondo ?

Si.

Oltre il 70 per cento dei sistemi operativi del pianeta sono Microsoft e come abbiamo visto, in poche ore si puo arrivare al collasso dei sistemi mondiali.

Miliardi di euro spesi per la cybersicurezza, norme sempre piu’ stringenti e regolamentazioni paranoiche sempre piu’ complesse alle quali le banche e i fornitori di servizi essenziali devono certificarsi…e poi…. basta un “update di windows” per far saltare tutto.

Il sistema operativo Windows sicuramente è uno dei problemi maggiori, pieno di bug e bersaglio preferito per gli attacchi informatici. Nonostante questo, Windows è stato installato dappertutto, anche su infrastrutture critiche per la nostra economia e per la nostra vita quotidiana.

Ma pensiamo a come prepararci prima del prossimo blackout digitale.

Le soluzioni sono tante.

Innanzitutto ripensare la nostra esagerata dipendenza dai computer, dalla connettività, dai servizi digitali.

Senza corrente e senza internet la nostra società riuscirebbe a sopravvivere ?

Il sistema sanitario, le telecomunicazioni, la fornitura di acqua ed energia, il sistema industriale e produttivo, il mondo economico e finanziario, le pubbliche amministrazioni: tutto collassa senza internet ? Si.

Eppure l’intelligenza artificiale generativa ci spinge sempre di piu’ verso questa nuova e “totale” dipendenza: le macchine si occuperanno autonomamente di noi, e meglio di noi. L’essere umano è una specie violenta e autodistruttiva, che consuma fino alla fine l’ambiente in cui vive e approfitta delle vite altrui per conservare uno stile di vita insostenibile.

In un certo senso abbiamo bisogno di essere guidati, e addirittura limitati in molti casi.

Ma ci sono anche enormi rischi dall’intelligenza artificiale, quando sarà enormemente spinta in avanti dai computer quantistici, entro il 2035.

Dalla giustizia, all’amministrazione, alla produzione, all’agricoltura, ai trasporti, alle costruzioni: tra pochi decenni tutto sarà automatizzato da robot, attraverso sistemi autonomi e predittivi quantistici sempre più potenti.

Ci affideremo cosi’ tanto ai sistemi intelligenti che perderemo sempre piu’ di vista la nostra indipendenza e la nostra libertà.

Lo abbiamo già sperimentato con il covid: la paura ci spinge ad affidarci a qualsiasi soluzione, anche se essa è distruttiva o limita i nostri diritti fondamentali e la nostra libertà.

Intelligenza artificiale o intelligenza umana ?

Possiamo ripensare le alternative, ed è anche facile.

Per non dipendere sempre e solo dall’egemonia di Microsoft basta pochissimo: Linux o Ubuntu per il nostro pc di casa, gratis e molto facili da usare. Per le aziende il caro vecchio e intramontabile mainframe: senza virus, affidabile e sicuro anche dai futuri attacchi quantistici.
La soluzione è sempre e solo il software libero e open source, cioè il contrario di Windows che è una scatola chiusa il cui codice è illeggibile e insicuro.

DOBBIAMO RIPRENDERCI LA NOSTRA SOVRANITA’ DIGITALE: i servizi pubblici essenziali non possono essere in mano a multinazionali private. I dati sanitari e sociali devono tornare ad essere di nostra unica proprietà. I diritti digitali sono il nuovo campo di battaglia.

Finanza etica, monete locali e alternative, che sostengono l’economia reale, al posto delle criptovalute volatili speculative.

Cultura agricola tradizionale e alimentazione naturale, al posto dell’agricoltura industriale fondata sulla chimica e sugli ogm.

Sistemi energetici puliti, naturali e rinnovabili, al posto del carbone, del petrolio e del nucleare.

E cosi’ via…. esistono tantissimi progetti, idee ed esperienze davvero rivoluzionarie (ma poco remunerative per le grandi multinazionali) che ci danno già tutte le risposte, basta saperle cercare e utilizzare.

Se vogliamo costruire un futuro diverso da quello che ci vogliono imporre, un futuro “umano” libero e felice, dobbiamo ritrovare il senso più profondo di noi stessi, delle nostre comunità in pace fra loro, della nostra armonia con la terra e con la natura.

Solo in questo modo l’intelligenza umana sarà più forte dell’intelligenza artificiale, e non sarà mai sostituibile da essa.

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