La vegetazione forestale contro il dissesto idrogeologico e le alluvioni

di Carlo Papalini

Una larga massa di dati sperimentali provenienti da ogni parte del mondo dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio il ruolo svolto dalla vegetazione forestale nella protezione del suolo dall’erosione e il contenimento del deflusso.

L’acqua è uno degli elementi più preziosi e fondamentali per la vita sulla Terra, collegando in modo indissolubile vari ecosistemi, tra cui i boschi, che svolgono un ruolo cruciale nella gestione del ciclo idrico.

Quando si parla di acqua e boschi, si entra in un campo complesso, dove questi due elementi interagiscono in modi che possono influenzare drasticamente il nostro ambiente, soprattutto in eventi estremi come le alluvioni. Un aspetto fondamentale di questa interazione è la porosità del terreno e il ruolo delle foglie nel controllare il flusso e l’assorbimento dell’acqua.

I boschi, con la loro densa copertura di alberi e sottobosco, agiscono come enormi spugne naturali che assorbono l’acqua piovana. Le foglie degli alberi svolgono la funzione di catturare l’acqua piovana prima che essa raggiunga il suolo, mentre le radici e il terreno boschivo aiutano a trattenere e a rilasciare lentamente l’acqua nel sottosuolo.

Questo processo è fondamentale perché aiuta a prevenire il rapido deflusso superficiale che può portare a piene improvvise e alluvioni.

La porosità del terreno è un altro elemento chiave in questi processi naturali.

Un terreno poroso è in grado di assorbire e trattenere una quantità significativa di acqua, che può essere gradualmente rilasciata nel tempo. Questo non solo aiuta a mantenere umidi gli ecosistemi nei periodi di siccità, ma riduce anche il rischio di erosione del suolo e dissesto idrogeologico durante piogge intense.
Terreni boschivi sani, ricchi di materia organica e copresenti di foglie decomposte, tendono ad avere una maggiore porosità rispetto a quelli degradati o deforestati.

Le foglie, oltre a intercettare la pioggia, si decompongono, contribuendo alla formazione di humus, che migliora ulteriormente la struttura del terreno e la sua capacità di trattenere l’acqua. L’humus è una componente organica del suolo che migliora la fertilità del terreno e la sua stabilità strutturale. La presenza di lettiera fogliare, quindi, è essenziale per un suolo sano e resiliente agli eventi meteorologici estremi.

Quando le foreste sono distrutte o degradate, questo delicato equilibrio viene compromesso.

La deforestazione riduce la capacità del terreno di assorbire l’acqua, aumentando il rischio di inondazioni e frane. Senza la protezione fornita dalle coperture vegetali e dalla porosità migliorata del suolo, l’acqua piovana scorre più rapidamente sulla superficie, portando via con sé il terreno superficiale fertile e aumentando l’incidenza di eventi alluvionali devastanti.

I diversi strati che compongono il bosco (strato arboreo, arbustivo, erbaceo e, talora, muscinale) dissipano gran parte della forza viva delle gocce di pioggia, per cui l’urto sul terreno, ulteriormente smorzato dalla lettiera, risulta assai attenuato.

La forza battente della pioggia è responsabile di una forma di erosione chiamata erosione per saltazione, e che consiste in una mobilizzazione delle particelle terrose con spostamento preferenziale verso valle.

L’urto sul suolo produce inoltre una compattazione meccanica del terreno e una migrazione delle particelle piu minute che, se mobilizzate, tendono ad essere trasportate verso le piccole cavità superficiali e a ostruirle; dalle due cause deriva una minor permeabilità del suolo e quindi l’aumento del deflusso in superficie.

Gli eventi alluvionali si verificano più frequentemente in aree con una gestione inadeguata del territorio e della copertura forestale.

Ad esempio, numerosi studi hanno documentato come la perdita di copertura boschiva nei bacini montani e collinari possa portare ad un aumento della frequenza e dell’intensità delle alluvioni a valle. Questi eventi non solo causano danni ambientali, ma comportano anche perdite economiche e, in molti casi, vite umane.

Le foreste naturali possono ridurre il rischio di alluvioni e aiutano a mantenere intatta la struttura del suolo e la sua capacità di regolare il flusso idrico. In sintesi, l’interazione tra acqua, boschi, alluvioni, terreno e foglie è un esempio straordinario di come gli elementi naturali collaborino per mantenere in equilibrio gli ecosistemi terrestri.

La conservazione e la gestione sostenibile delle foreste non solo preservano la biodiversità, ma sono anche cruciali per la protezione delle risorse idriche e per la prevenzione di disastri ambientali.

È fondamentale comprendere e rispettare questi processi naturali per assicurare un futuro sostenibile per il nostro pianeta, riducendo l’impatto delle attività umane che alterano drasticamente i paesaggi naturali.

Investire in progetti di rinaturalizzazione e in pratiche agricole sostenibili è essenziale per garantire che il ciclo naturale dell’acqua continui a proteggere e a sostenere la vita sul pianeta.

Carlo Papalini

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