Sabrina Aguiari

Quest’anno ho pensato che andasse restituito un po’ del tanto che mi è sempre giunto in regalo.
La mia candidatura in centro (LAZIO TOSCANA UMBRIA MARCHE) per VITA nella lista LIBERTA’ ha questo significato: restituire un po’ dei tanti doni e cure ricevute, mettere a disposizione un servizio alla collettività per provare a rimettere in bolla i diritti di base su cui il nostro paese e la civiltà europea poggiano.
Un obiettivo ambizioso, si dirà. Certo.
E infatti conto che in tanti mi darete una mano.

La situazione sta precipitando da anni, l’Unione Europea ha invaghito e tradito i popoli europei, e ora le lobbies che ne hanno parassitato i gangli decisionali stanno agitandosi parossisticamente per accelerare una trasformazione guidata dalla volontà di controllo e progressiva asfissia di ogni aspetto della vita come l’abbiamo conosciuta fino ad ora.
Agenti esterni ai processi democratici, con visioni societarie che prendono il peggio del centralismo comunista totalitario e del liberismo estrattivista finanziario, e che con bordate continue all’indipendenza delle istituzioni, della ricerca, dell’informazione, dell’educazione e perfino alla libera iniziativa (dei piccoli pesci) cercano di sfracellare logiche, valori e diritti su cui si sono sviluppate le nostre società, convincendoci che un cambiamento repentino obbediente ai loro diktat sia necessario per la sopravvivenza.
Effettivamente, è così, se parliamo però della sopravvivenza loro.

Prestigiatori audaci, gli occupanti delle istituzioni nazionali ed europee tentano perfino di convincerci che ora i popoli che si erano uniti per garantirsi la pace, al fine di mantenere la pace, devono armarsi fino ai denti e militarizzare ogni ambito della vita, e che quegli stessi popoli sempre per amor della pace devono foraggiare la parte giusta (?) delle guerre che lambiscono i confini d’Europa o che divorano vite e futuro per far funzionare meglio miniere di materiali necessari alla transizione.
Il tutto mentre cascano i pezzi degli ultimi residui del servizio sanitario piu’ bello del mondo, mentre l’economia reale si contrae avvitandosi veloce su se stessa come l’acqua alta nel lavandino stappato, mentre la finanza internazionale mangia risparmi pubblici e privati senza parvenza di sazietà, mentre l’imprenditoria e l’agricoltura di piccola scala soccombono a giganti multinazionali che si sono messi a dettare le leggi e i regolamenti.
Eppure le coscienze sempre più pronte di molti che non intendono più giocare ai sudditi si stanno parlando e si stanno capendo.
Anche la mia coscienza mi sta parlando, con voce particolarmente imperiosa dal 2020.
E quindi, obbedisco, aumentando l’intensità del mio servizio come il tempo che viviamo richiede, e faccio la mia parte con responsabilità.
Chiedo anche a ciascuno e a ciascuna delle persone di buona volontà di fare la sua.
Chiedo di uscire dall’ipnosi e paralisi che la frase ‘la politica è corrotta, il sistema è marcio’ è stata capace di generare.
La politica è la cura della casa comune.
I politici fanno quello che gli lasciamo fare.
I nostri bisogni e i nostri desideri devono soverchiare quelli degli impostori che hanno preso i posti da dove si urla a reti unificate e si legifera in modo mortifero.
Qui è in ballo la sopravvivenza di tutti, anche di tutti coloro che con dedizione lavorano da anni alla costruzione di un mondo migliore con progetti di realtà alternative, comunitarie e solidali.
Ritroviamo la nostra forza, riprendiamoci ed esercitiamo attivamente il diritto di voto per cui in tanti hanno sudato e lottato; immaginiamo, proiettiamo e agiamo una presenza nelle istituzioni e una partecipazione civica attiva di controllo su esse.
Chiedo a tutti gli amici di prendere bene la mira, e sabato 8 e domenica 9 giugno andare a barrare il simbolo LIBERTA’ e scrivere bene in stampatello il mio nome e cognome sulla scheda elettorale per votare i rappresentanti del popolo al parlamento europeo: sapete dove trovarmi e come garantirvi che io non provi a cambiare rotta.