Israele afferma: “Ora basta, abbiamo esagerato”.
Fermata l’avanzata dei carri armati su Rafah, evitando l’ennesima strage e annullati i bombardamenti su Gaza.
Hamas rilascia tutti gli ostaggi.
Il governo sionista di Netanyahu crolla a causa di scandali nella fornitura di armi statunitensi e per le accuse di crimini di guerra da parte della Corte penale internazionale.
La Nakba palestinese termina, e inizia la lenta ricostruzione, con l’aiuto di tutta la comunità internazionale.
Nelle nuove elezioni, il popolo israeliano sceglie un governo di moderati, escludendo le frange estremiste dal Knesset.
Il parlamento europeo vota una risoluzione per vietare l’esportazione di armi da parte da parte di tutti i paesi comunitari, e avvia una moratoria sulla produzione di armi in tutto il territorio europeo.
Germania, Francia e Italia stabiliscono un programma decennale per la riduzione delle spese militari.
Il programma di esercito europeo viene annullato, per una sua riconversione verso una forza civile di operatori di pace.
L’Europa diventa un esempio di pace per tutto il mondo.
A causa delle crescenti manifestazioni del popolo russo, Putin è costretto ad indire un referendum per far decidere democraticamente riguardo il futuro dell’annessione dell’Ucraina alla Russia.
L’Onu garantisce la correttezza e la trasparenza delle votazioni. Vince la linea pacifista: il Donbass e i territori russofoni vengono annessi alla Russia. I territori ucraini dove la maggioranza della popolazione decide di non aderire alla Confederazione Russa, rimangono indipendenti sotto protezione internazionale.
Il governo Zelensky cade per corruzione, a seguito di uno scandalo dei finanziamenti americani. Il Tribunale Internazionale avvia una indagine sulle ingerenze e sulle responsabilità della Cia. Si dimette il Direttore della Cia, ammettendo pesanti responsabilità nelle fasi pre e post conflitto con la Russia.
Dopo le pressanti manifestazioni di pace in tutta Italia, il Parlamento vota una mozione condivisa fra maggioranza e opposizione con la dichiarazione dell’Italia come paese neutrale. Il Governo italiano aderisce alla moratoria europea sulla produzione di armi e avvia la riconversione pubblica di Leonardo. Tutte le aziende legate al sistema militare che finanziano l’economia di guerra crollano in borsa, e gli investitori spostano i capitali verso aziende etiche.
L’Italia avvia le trattative con gli Stati Uniti per un piano ventennale di riduzione della presenza americana sul proprio territorio nazionale e lo smantellamento delle 135 basi americane in Italia.
La Nato entra in crisi economica a causa della riduzione dei finanziamenti europei. Viene deciso lo stop alle esercitazioni militari a fini provocatori e all’allargamento verso la Russia e i paesi baltici, riducendo così la pressione verso est e le tensioni internazionali. La Russia come reazione alleggerisce la pressione militare sui confini europei. In accordo con la Cina, si avvia una riduzione delle basi Nato in medio oriente e in Giappone.
Per la prima volta nella storia della civiltà umana, si inizia a costruire una economia non fondata sulla guerra e una cultura di pace e prevenzione non-violenta delle controversie internazionali.
L’enorme ammontare di denaro non più investito nella produzione di armi e nel mantenimento dell’esercito, viene reindirizzato verso la sanità e la scuola.
Le economie di tutti i paesi iniziano a crescere, e l’effetto economico si ripercuote anche su Africa e sui paesi del Sud del mondo, causando una debacle di tutte le dittature e un’ulteriore evoluzione verso regimi democratici.
Il mondo, per la prima volta, guarda verso un futuro di pace, prosperità e felicità per le nuove generazioni.