Le società umane sono sempre suscettibili di produrre la giustificazione di ciò che subiscono, di trasformare le loro invenzioni in norme, e di dimenticare il prezzo che pagano per le loro scelte.
Isabelle Stengers, Cosmopolitiche
Il consumismo sfrenato e la richiesta di energia per alimentare la folle economia lineare dominante non trovano più resistenze, avanzano leggi sempre più permissive e si moltiplicano le centrali a biomasse per uso energetico.
I boschi sani sono troppo importanti per la vita del pianeta e le ceduazioni avallate dalla scienza forestale non sono più sostenibili: in Italia al 99% si pratica ceduo matricinato semplice, che rinnova il bosco solo grazie ad una riproduzione agamica con la crescita dei polloni.
È chiaramente un sistema innaturale imposto dalla misera visione ecosistemica dei selvicoltori da biomasse.
La Natura insegna che la creazione di nuovi individui attraverso la riproduzione gamica permette una variabilità genetica e una maggiore resistenza alle condizioni ambientali, ma anche ai parassiti e agli agenti esterni.
Perciò il bosco con le false cure umane si indebolisce, purtroppo è questione solo di tempo e finirà veramente per morire.
È curioso come l’ignoranza domini ogni questione ambientale anche con la possibilità di fare semplici ricerche in rete, ma potrebbe essere solo una lotta impostata sulle cieche ideologie selvicolturali solo per motivi economici.
Le ceduazioni sono la principale causa della mancata produzione di cibo per gli animali del bosco: la produzione di ghiande e semi avviene solo con piante mature, che non sono le ridicole matricine rilasciate durante i tagli.
Inoltre il suolo viene devastato e i fenomeni di erosione compromettono la produzione di funghi e bulbi, che sono una fonte di nutrimento per gli ungulati.
Vi siete mai chiesti perché i boschi bruciano con questa facilità?
Dopo i tagli invernali dei boschi maturi, avviene una vera e propria devastazione del suolo per il passaggio dei mezzi meccanici con le aperture di strade e stradine per raccogliere la legna.
Le ramaglie non raccolte formano strati secchi altamente combustibili .
Certo la legge prevede che vengano raccolte e bruciate dai boscaioli, ma nessuno adempie né controlla.
Inoltre discariche di rifiuti nascono dovunque nel bosco vicino le strade aperte, con plastica, carta e tanto altro materiale infiammabile dentro i boschi.
Durante l’estate con l’azione disgraziata di piromani e incendiari di varia natura, basta una cicca accesa, si brucia tutto quello che rimane del bosco martoriato.
Il bosco maturo non brucia.
Il sottobosco di alberi maturi e meno infiammabile è il grande tronco resiste al fuoco.
Lasciamo vivere e crescere gli alberi, gli incendi finiranno, la pioggia aumenterà.
Il dissesto durante le pioggia diminuirà.
Questo è un punto fermo del nostro programma: lo stop alle ceduazioni.
Ecco una scheda riassuntiva delle esternalità negative causate dalle ceduazioni:
1 Boschi ceduati passano da pozzi di carbonio a sorgenti di Co2
2 Diminuzione della biodiversità primordiale o originaria
3 Nessi di causalità con dissesto idrogeologico
4 Erosione e perdita di fertilità dei suoli agricoli
5 Aumento del deflusso e portata dei fiumi dopo le piogge
6 Diminuzione della funzione depurativa dell’acqua piovana
7 Diminuzione della capienza dei bacini idroelettrici causata dai maggiori sedimenti
8 Cambiamenti del microclima
9 Diminuzione della produzione di alimenti per la fauna selvatica
10 Deturpamento del paesaggio naturale
11 Deforestazione delle aree sottoposte al passaggio dei mezzi meccanici a causa del compattamento del suolo forestale
12 Aumento del particolato in atmosfera
13 Diminuzione della riproduzione gamica
14 Diminuzione della protezione da frane smottamenti e valanghe
15 Aumento del pericolo di incendi causati dall’abbandono di ramaglie nel suolo forestale e per la crescita di vegetazione arbustiva
16 Rottura della pompa biotica il meccanismo che attiva il ciclo dell’acqua
I boschi sani sono troppo importanti per la vita del pianeta. Non lasciamo bruciare i boschi.
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